giovedì 27 settembre 2012

LA LITOGRAFIA, L’ANTENATA DELLA STAMPA OFFSET

Il termine litografia deriva dal greco lithos  (pietra) e ghraphé (scrittura), con cui si intende una tecnica di stampa nata nel 1796 grazie all’ingegno del tedesco Alois Senefelder, il quale, dopo molteplici studi e prove, scoprì come riprodurre un’immagine su un foglio di carta a partire da una pietra. 
Dal momento della sua nascita la litografia conosce una rapida diffusione in molti paesi, i primi dei quali furono sicuramente la Francia, la Russia e la Baviera. In Italia questa tecnica di stampa comparve per la prima volta a Roma nel 1805.
Inizialmente la stampa litografica utilizzava un’antenata della macchina da stampa offset che presto cominciò ad essere impiegata anche nella produzione industriale. Questo vasto utilizzo ne permise sviluppi e cambiamenti  che portarono presto alla sostituzione della pietra con una lastra di zinco, questa modifica  avrebbe poi permesso la realizzazione della prima macchina pianocilindrica.
La matrice che utilizza la litografia deve essere una pietra calcarea, granulosa e fatta di carbonato di calcio disegnata con una matita litografica particolarmente grassa. Il tipo di materiale della matrice è molto importante perché questo tipo di pietra ha la caratteristica di trattenere un sottilissimo strato d’acqua nelle parti non disegnate che invece il segno grasso rigetta. Questo è un passaggio essenziale se si pensa che la tecnica litografica si basa sull’utilizzo di inchiostri incompatibili con l’acqua.
Una volta effettuato il disegno sulla pietra bisognerà passare su di essa un liquido composto da acido nitrico, gomma arabica acidificata e acqua.
Quindi, passando l’inchiostro su questa pietra opportunamente trattata,  esso è respinto dalla parte umide e non disegnate, mentre viene trattenuto dalla parte grassa che coincide con quella disegnata. Anche l’inchiostro utilizzato durante questa fase dovrà essere particolarmente oleoso, il carbonato di calcio infatti trattiene con molta facilità questo tipo di inchiostro.
Per la stampa vera e propria è necessario attendere 24 ore. Il processo avviene attraverso il torchio litografico e si procede in questo modo: si bagna la matrice e si passa l’inchiostro attraverso un rullo di caucciù, quindi l’inchiostro penetra dove c’è il disegno e viene respinto dalle parti bianche. A questo punto si inserisce il foglio insieme ad un cartone grassato all’interno della macchina e si procede con la stampa.

Fonte: www.sixprint.it