utti i software di grafica (per esempio Photoshop, InDesign,
Illustrator, XPress) danno la possibilità al progettista di scegliere un
colore da una libreria, cioè da un elenco di colori con un nome. In
Italia le librerie più usate sono quelle di Pantone (non è ovunque così,
per esempio in Germania sono più usate le librerie HKS e in Giappone le
librerie Toyo).
Pantone è il nome di una società americana che produce queste
librerie (nel senso che produce i loro cataloghi, le "mazzette", e anche
gli inchiostri). È un nome proprio, dunque indeclinabile. Perciò si
dice "tre Pantone" e non "tre Pantoni" come capita spesso sentire e
leggere, esattamente così come si dice "tre euro" e non "tre euri".
Sono disponibili diverse librerie Pantone che si possono
dividere in due grandi gruppi: le librerie di colori Pantone intesi per
essere stampati (in offset) con un quinto (o sesto o settimo) inchiostro
e le librerie di colori Pantone intesi per essere stampati in
quadricromia. In Photoshop ci sono sei librerie del primo gruppo: si
chiamano solid (coated, matte, uncoated), pastel (coated, uncoated) e
metallic. Si tratta rispettivamente delle tinte unite normali (per carta
patinata lucida, opaca e non patinata), dei colori pastello (per carta
patinata e non patinata) e dei colori metallici.
Quando un grafico deve scegliere un colore, per esempio per
un logo, è spesso tentato di sceglierlo in una delle librerie Pantone,
piuttosto che costruirlo con ciano, magenta, giallo e nero. Questo è
corretto solo se la stampa (in offset) di quel colore avverrà con un
inchiostro speciale (il cosiddetto "quinto inchiostro") e non
semplicemente con gli inchiostri di quadricromia. Se il lavoro dovrà
essere stampato in quadricromia, senza ulteriori inchiostri speciali,
scegliere un colore Pantone è un errore che può costare caro. Ecco
perché.
È molto semplice: i colori Pantone sono stati creati per
essere stampati con inchiostri speciali in offset, e solo per questo
scopo. Sono stati creati proprio per poter utilizzare una serie di
colori che in quadricromia non si possono ottenere (se il risultato si
potesse ottenere anche in quadricromia, i Pantone sarebbero inutili). E
infatti, andando a controllare, dei circa mille colori Pantone della
libreria solid coated, la più usata, più dell'80% non si possono
stampare in CMYK (cioè non ci sono valori CMYK che producano quel colore
Pantone). Quelli che sono più fuori sono soprattutto i blu (tra questi
il famigerato Reflex Blue che è impossibile riprodurre in quadricromia
anche con carta patinata). Il più fuori di tutti è il Pantone 2735, un
blu che tende al viola.
Proprio per questo motivo stampare un colore Pantone in CMYK
è sempre una operazione che dà un risultato (molto o poco)
approssimato. Se proprio si vuole simulare un Pantone in quadricromia
(una operazione che, come detto, non ha senso, ma talvolta si è
costretti a fare, per esempio per variazioni dell'ultimo minuto),
bisogna tener conto non c'è una singola approssimazione per un dato
colore Pantone, ce ne sono tante (magari una che privilegia la tinta,
un'altra che privilegia la saturazione, un'altra che minimizza il
deltaE76, un'altra che minimizza il deltaE2000, ecc.).
E qui veniamo al secondo gruppo di Pantone: quelli che
simulano, in quadricromia, i colori del primo gruppo. Pantone Bridge è
una libreria che approssima i colori Pantone a un CMYK più o meno simile
a quello che si usa in America (SWOP, stampa rotativa offset), Pantone
Bridge Euro approssima i Pantone a un CMYK più o meno simile a quello
che la ditta Pantone pensa che si stampi in Europa (ma la ditta Pantone è
americana e non ha le idee chiare su come si stampa in Europa). Altri
metodi daranno approssimazioni ancora diverse (per esempio conversione
in Photoshop, oppure in QuarkXPress, ecc).
Con tutte queste varianti, e tenendo conto che ci sono varie
condizioni di stampa offset, in stampa ci saranno sorprese non gradite,
e probabilmente nessuna stampa in quadricromia darà il colore che ci si
aspetta.
Insomma, i colori Pantone non sono pensati per essere
stampati in quadricromia, ma solo per essere stampati con inchiostri
speciali; se proprio voglio stampare un colore Pantone in CMYK i
possibili valori CMYK da usare sono tanti (chi ne indica alcuni, chi ne
indica altri) e quindi metodi (o mazzette) diversi danno valori diversi.
Quale è quello giusto? Nessuno, perché i Pantone non sono colori
pensati per essere stampati in quadricromia.
Fonte: http://boscarol.com
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