Spesso ci capita di lavorare su depliant, pieghevoli e foglietti pubblicitari.
Si tratta di forme di marketing diretto più complesse di quello che
potrebbe sembrare a prima vista, poiché solo pochi pieghevoli, per
esempio, riescono ad avere quel giusto equilibrio tra copywriting e arte
grafica che li rende indimenticabili.
E quando lavoriamo su questo genere di commissioni, a volte ritornano
alla memoria depliant e foglietti pubblicitari del passato, come, per
esempio, quelli che presentiamo qui sotto e che promuovevano quei
videogiochi con cui, magari, avremmo passato ore quando ancora eravamo
studenti.
Certo, alcuni di questi foglietti adesso ci sembrano magari anche
orribili, eppure quando furono prodotti negli 80/90 erano semplicemente
perfetti, perché sapevano con semplicità, creatività e precisione
accendere il desiderio di quei primi fanatici delle video console.
Fonte: http://www.printtoprint.com
venerdì 29 giugno 2012
giovedì 28 giugno 2012
Storia del biglietto da visita
Dagli antichi cerimoniali cinesi si apprende che ogni persona che si
recava a visitare un mandarino si annunciava con una striscia di carta,
sulla quale erano riportati il suo nome e gli eventuali attributi e
titoli che si competevano. Pericle faceva precedere le sue visite alla
bella Aspasia da un dono, al quale univa una striscia di papiro sulla
quale era vergato solo il suo nome.
Il biglietto da visita viene inventato in Francia attorno al 1700.
In Italia iniziarono a diffondersi attorno al 1730. Originariamente erano dei cartoncini manoscritti, verso il 1750 cominciarono a diffondersi modelli stampati, i primi esemplari col solo nome della persona, i successivi con anche motivi decorativi e stemmi.
(Wikipedia)
In occidente lo scambio dei biglietti da visita ha un valore prettamente informativo e pubblicitario usato al fine di migliorare la propria rintracciabilità. Mettete da parte questa concezione perchè, come ovviamente avrete già capito, in Giappone non è così.
Lo scambio del biglietto da visita è una regola di Bon-Ton, un cerimoniale, un rituale importantissimo dell'etichetta giapponese sia in ambito lavorativo che privato. Ovviamente come sempre, tutto deve avvenire secondo determinati passaggi non casuali: il biglietto deve essere assolutamente e accuratamente letto davanti alla persona che ce lo ha consegnato, mostrando interesse nel caso sia stato consegnato in ambito lavorativo. Nel caso in cui non rispettaste queste regole, questi gesti sarebbero interpretati come una mancanza di rispetto verso il vostro interlocutore, ergo siete fregati.
Quindi se avete modo di andare in Giappone o per vacanza o per lavoro, portate i vostri biglietti da visita e mostrate interesse quando ve lo consegnano, come avrete letto in questi spazi, i giapponesi sono molto formali e se applicate la loro etichetta sicuramente la vostra considerazione di Gaijin (straniero) salirà di molto.
I biglietti da visita oggi
L'attuale biglietto da visita è un elemento fondamentale dell'immagine coordinata che deve rispecchiare e seguire. Deve contenere il marchio, il nome e la mansione della persona oltre a una serie più o meno completa di dati anagrafici fra cui indirizzo e recapito telefonico, fax e l'indirizzo e-mail.
Allego una galleria a dir poco spettacolare di business card che ho trovato qua e là nella rete. Attendo i vostri commenti...
Fonte: http://blog.pixell.it
Il biglietto da visita viene inventato in Francia attorno al 1700.
In Italia iniziarono a diffondersi attorno al 1730. Originariamente erano dei cartoncini manoscritti, verso il 1750 cominciarono a diffondersi modelli stampati, i primi esemplari col solo nome della persona, i successivi con anche motivi decorativi e stemmi.
(Wikipedia)
In occidente lo scambio dei biglietti da visita ha un valore prettamente informativo e pubblicitario usato al fine di migliorare la propria rintracciabilità. Mettete da parte questa concezione perchè, come ovviamente avrete già capito, in Giappone non è così.
Lo scambio del biglietto da visita è una regola di Bon-Ton, un cerimoniale, un rituale importantissimo dell'etichetta giapponese sia in ambito lavorativo che privato. Ovviamente come sempre, tutto deve avvenire secondo determinati passaggi non casuali: il biglietto deve essere assolutamente e accuratamente letto davanti alla persona che ce lo ha consegnato, mostrando interesse nel caso sia stato consegnato in ambito lavorativo. Nel caso in cui non rispettaste queste regole, questi gesti sarebbero interpretati come una mancanza di rispetto verso il vostro interlocutore, ergo siete fregati.
Quindi se avete modo di andare in Giappone o per vacanza o per lavoro, portate i vostri biglietti da visita e mostrate interesse quando ve lo consegnano, come avrete letto in questi spazi, i giapponesi sono molto formali e se applicate la loro etichetta sicuramente la vostra considerazione di Gaijin (straniero) salirà di molto.
I biglietti da visita oggi
L'attuale biglietto da visita è un elemento fondamentale dell'immagine coordinata che deve rispecchiare e seguire. Deve contenere il marchio, il nome e la mansione della persona oltre a una serie più o meno completa di dati anagrafici fra cui indirizzo e recapito telefonico, fax e l'indirizzo e-mail.
Il biglietto è la prima forma di comunicazione visiva che l'azienda
manda all'esterno e molto spesso è lo specchio dell'azienda stessa.
La maggior parte dei clienti ha delle fisse classiche: il fronte/retro
non va bene perchè nei porta biglietti si vede solo un lato, la forma
troppo piccola non da importanza (qui Freud avrebbe da discutere), il
biglietto deve essere "istituzionale" perchè altrimenti la persona pensa
che io non lo sia, il biglietto deve costare all'incirca 20 centesimi
ecc...
Io non sono assolutamente d'accordo con quasi nessuna di queste
affermazioni, ma se volete accontentare un cliente al primo approccio vi
conviene seguirle tutte.
Io preferisco i graphic designer che affrontano la burrasca
dell'incertezza, le onde del mare della creatività e sbarcano in
soluzioni originali.
Naturalmente.
E' chiaro, che in questi anni in cui la crisi ha avvolto la
creatività e l'ha strozzata fino a farne uscire solo poche gocce, bravo è
chi riesce a far passare un preventivo di stampa che superi i 50
centisimi cadauno. Imperativo per quanto mi riguarda lo
spessore...Niente che possa avvicinare un biglietto al cestino di un
pallido foglietto da 200 grammi. Viva senz'altro l'uso sapiente delle
carte miscelate magari ai pantoni giusti o alle serigrafie. Il formato è
piuttosto vario, va dalla misura classica "carta di credito" 8,5x5,5 cm
al formato quadrato, molto usato da noi e molto amato dai nostri
clienti.Allego una galleria a dir poco spettacolare di business card che ho trovato qua e là nella rete. Attendo i vostri commenti...
Fonte: http://blog.pixell.it
mercoledì 27 giugno 2012
LetterMpress: la stampa tipografica su Mac
LetterMpress è una applicazione creata da mpressInteractive e che è già nota in ambiente iOS, essendo stata rilasciata per iPad.
Grazie a questa applicazione, potremo creare su Mac OS X dei disegni come avessimo una tipografia.
Potremo gestire i vari caratteri, l’inchiostro e persino simulare le vecchie macchine tipografiche a “manovella”.
Anche se può sembrare una semplice applicazione per divertirsi, LetterMpress è una applicazione che permette di creare dei disegni in pieno stile vintage.
Una volta finito il lavoro, questo potrà essere stampato, copiato o più semplicemente esportato verso qualsiasi applicazione di grafica.
Mette a disposizione già svariati modelli, come ad esempio cover per CD, calendari, manifesti e molto altro.
LetterMpress è disponibile su Mac App Store al prezzo di 7,99€ ed è localizzato nella sola lingua inglese.
Fonte: http://www.slidetomac.com
martedì 26 giugno 2012
La stampante più piccola al mondo
È grande quanto un topolino e pesa 250g. Si chiama
Print Brush e stando al produttore è la stampante palmare più piccola al mondo.
Realizzata dall’azienda inglese PrintDreams, può stampare su qualunque cosa, da un foglio a un fazzoletto, in formato A4, in bianco e nero e con una risoluzione di 600dpi.
La piccola stampante funziona facendola scorrere lungo il foglio, verticalmente, orizzontalmente o in diagonale. Un sensore ottico garantisce l’accuratezza della stampa, mentre per inviare i dati al dispositivo si può usare il Bluetooth, la connessione a infrarossi o un cavo USB.
Costerà 120 sterline e dovrebbe essere disponibile tra la fine dell’anno e l’inizio del 2010.
Ne conoscete di più piccole? Segnalatecele!
Realizzata dall’azienda inglese PrintDreams, può stampare su qualunque cosa, da un foglio a un fazzoletto, in formato A4, in bianco e nero e con una risoluzione di 600dpi.
La piccola stampante funziona facendola scorrere lungo il foglio, verticalmente, orizzontalmente o in diagonale. Un sensore ottico garantisce l’accuratezza della stampa, mentre per inviare i dati al dispositivo si può usare il Bluetooth, la connessione a infrarossi o un cavo USB.
Costerà 120 sterline e dovrebbe essere disponibile tra la fine dell’anno e l’inizio del 2010.
Ne conoscete di più piccole? Segnalatecele!
lunedì 25 giugno 2012
Quando stampare era un'arte..
Breve video-tributo epr tutti coloro che hanno fatto della tipografia, un'arte.
sabato 23 giugno 2012
Com'è fatto: fustellare una cartellina
venerdì 22 giugno 2012
La nascita di un libro
Bellissimo corto sulla creazione di un libro usando i metodi tradizionali della stampa.
Buona visione.
Birth of a Book from Glen Milner on Vimeo.
Buona visione.
Birth of a Book from Glen Milner on Vimeo.
giovedì 21 giugno 2012
Quali sono le origini dei fonts più famosi?
Oggi pubblichiamo un’interessante infografica che ci racconta le origini dei fonts più famosi e utilizzati.
Per esempio, lo sapevate che il Century Old Style fu il primo di type face disegnato per una rivista? Oppure che furono le ferrovie britanniche a commissionare la creazione del font Gill Sans.
Queste e altre curiosità sono esposte in questa infografica, insieme ad altre interessanti informazioni.
Per esempio, lo sapevate che il Century Old Style fu il primo di type face disegnato per una rivista? Oppure che furono le ferrovie britanniche a commissionare la creazione del font Gill Sans.
Queste e altre curiosità sono esposte in questa infografica, insieme ad altre interessanti informazioni.
Fonte: www.printtoprint.com
mercoledì 20 giugno 2012
Google Cloud Print: la soluzione di google per la stampa
Apple ha introdotto la stampa via wifi con il suo Air Print e Google non voleva rimanere arretrato! La sfida tra i due colossi (attuali) si sa, non finirà presto e c’è uno
scontro continuo con nuove tecnologie e app..
Google Cloud Print, non è appena uscito,ma posso dire con certezza che è funzionale! Io l’ho provato in questi giorni ed è davvero molto semplice.
Prima di tutto dovete installare sul vostro pc o Mac l’ultima versione di google Chrome e dovete attivare Google Cloud Print, per farlo:
cliccate in alto a destra sull’icona della chiave inglese
selezionate la voce Impostazioni
selezionate la voce Impostazioni Avanzate
e attivate l’opzione necessaria.
ora se cliccate su gestione Cloud Print e cliccando sulla sinistra su Printer potrete vedere le stampanti associate al vostro account.
Per stampare dai dispositivi, dovete utilizzare poi una delle app compatibili con il sistema (google ne propone alcune (http://www.google.com/cloudprint/learn
/apps.html)).
Ci sono stampanti già pronte per essere configurate con Google Cloud Print Ready, ma il sistema permette l’uso di stampanti configurate in locale.
Questo sistema vi permetterà di stampare sia da cellulari che da tablet, tranquillamente ovunque voi siate, basta che la stampante sia accesa (nel caso fosse in
locale, anche il pc deve restare acceso e con chrome aperto e cloud print attivo).
Fonte: www.cesco82.it
scontro continuo con nuove tecnologie e app..
Google Cloud Print, non è appena uscito,ma posso dire con certezza che è funzionale! Io l’ho provato in questi giorni ed è davvero molto semplice.
Prima di tutto dovete installare sul vostro pc o Mac l’ultima versione di google Chrome e dovete attivare Google Cloud Print, per farlo:
cliccate in alto a destra sull’icona della chiave inglese
selezionate la voce Impostazioni
selezionate la voce Impostazioni Avanzate
e attivate l’opzione necessaria.
ora se cliccate su gestione Cloud Print e cliccando sulla sinistra su Printer potrete vedere le stampanti associate al vostro account.
Per stampare dai dispositivi, dovete utilizzare poi una delle app compatibili con il sistema (google ne propone alcune (http://www.google.com/cloudprint/learn
/apps.html)).
Ci sono stampanti già pronte per essere configurate con Google Cloud Print Ready, ma il sistema permette l’uso di stampanti configurate in locale.
Questo sistema vi permetterà di stampare sia da cellulari che da tablet, tranquillamente ovunque voi siate, basta che la stampante sia accesa (nel caso fosse in
locale, anche il pc deve restare acceso e con chrome aperto e cloud print attivo).
Fonte: www.cesco82.it
lunedì 18 giugno 2012
L’eredità di Jim Rimmer
Chi di noi non si è mai posto il quesito della creazione dei caratteri
mobili in metallo? Bene quest’articolo vi presenterà una soluzione: Making Faces: metal types in the 21st Century.
Oggi la tipografia è cresciuta di paripasso alla tecnologia, si è adattata alla freneticità delle esigenze di mercato ed ha in parte abbandonato un modo di fare lento ma dannatamente gustoso. Ma alcune realtà esistono, sia nell’utilizzo di caratteri mobili in metallo (si pensi all’Helvetica – vedi documentario) e sia nella creazione e fusione di nuovi caratteri. In quest’ultimo caso la tecnologia viene incontro all’esigenze dei tipofili, con macchinari di precisione che incontrano bene l’arte delle fonderie.
Il documentario è la voce di Jim Rimmer, grafico – stampatore – type designer nonché creatore materico di caratteri in metallo. Fondatore e proprietario della casa editrice Pie Tree Press, purtroppo scomparso nell’anno 2010, lascia con questo making of un piccolo tesoro sulla creazione dei caratteri – dal disegno alla fusione.
Nel documentario (filmato da Richard Kegler – membro fondatore della P22) vedremo, nel particolare, la storia del carattere Stern, commissionato nel 2008 da P22 Type Foundry – fonderia digitale che si è occupata di tradurre alcuni caratteri fisici in versioni informatiche – è stato uno dei primi caratteri a nascere simultaneamente sia nella sua versione metallica che in quella computerizzata.
Il DVD in vendita è davvero un oggetto prezioso per gli appassionati, un modo per conservare e carpire i segreti e la conoscenza di un uomo, di un grafico. Un qualcosa che si può avvicinare ad un apprendistato digitale, che non potrà mai avere il gusto reale di un approccio fisico, un pò come succede con la tipografia. Ciò non toglie che abbia la sua dignità. Due versioni per quest’oggetto; l’edizione standard costa 24,95 dollari, mentre la versione educational 300 dollari. 45 minuti di documentario – bonus features delle fasi di lavorazione del carattere – ed un omaggio che consiste in un carattere in metallo.
Per tenervi aggiornati sul documentario vi segnalo il blog makingfaces e vi lascio alla vostra curiosità ed al trailer del documentario.
Fonte: feroblog.wordpress.com
Oggi la tipografia è cresciuta di paripasso alla tecnologia, si è adattata alla freneticità delle esigenze di mercato ed ha in parte abbandonato un modo di fare lento ma dannatamente gustoso. Ma alcune realtà esistono, sia nell’utilizzo di caratteri mobili in metallo (si pensi all’Helvetica – vedi documentario) e sia nella creazione e fusione di nuovi caratteri. In quest’ultimo caso la tecnologia viene incontro all’esigenze dei tipofili, con macchinari di precisione che incontrano bene l’arte delle fonderie.
Il documentario è la voce di Jim Rimmer, grafico – stampatore – type designer nonché creatore materico di caratteri in metallo. Fondatore e proprietario della casa editrice Pie Tree Press, purtroppo scomparso nell’anno 2010, lascia con questo making of un piccolo tesoro sulla creazione dei caratteri – dal disegno alla fusione.
Nel documentario (filmato da Richard Kegler – membro fondatore della P22) vedremo, nel particolare, la storia del carattere Stern, commissionato nel 2008 da P22 Type Foundry – fonderia digitale che si è occupata di tradurre alcuni caratteri fisici in versioni informatiche – è stato uno dei primi caratteri a nascere simultaneamente sia nella sua versione metallica che in quella computerizzata.
Il DVD in vendita è davvero un oggetto prezioso per gli appassionati, un modo per conservare e carpire i segreti e la conoscenza di un uomo, di un grafico. Un qualcosa che si può avvicinare ad un apprendistato digitale, che non potrà mai avere il gusto reale di un approccio fisico, un pò come succede con la tipografia. Ciò non toglie che abbia la sua dignità. Due versioni per quest’oggetto; l’edizione standard costa 24,95 dollari, mentre la versione educational 300 dollari. 45 minuti di documentario – bonus features delle fasi di lavorazione del carattere – ed un omaggio che consiste in un carattere in metallo.
Per tenervi aggiornati sul documentario vi segnalo il blog makingfaces e vi lascio alla vostra curiosità ed al trailer del documentario.
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tipografia
venerdì 15 giugno 2012
Sprint Italia: una KBA RAPIDA 105 per rafforzare la stampa commerciale e non solo...
Proseguono gli investimenti della Sprint Italia srl nel reparto Offset.
E' stata installata una nuova KBA Rapida 105 a 5 colori da 18,000 copie all'ora f.to 70x100, con torre di verniciatura. Un investimento molto importante per rafforzare la qualità e la capacità produttiva della Sprint Italia, una delle principali aziende grafiche italiane.Concepita per venire incontro alle esigenze di una clientela che richiede sempre più consegne rapide, tirature brevi e massima qualità, sia nella stampa offset che nel packaging, la nuova macchina consentirà di spostare sempre di più il focus sul cliente sviluppando una capacità produttiva stabile e di livello elevatissimo grazie ai sistemi di controllo qualità in linea.
2.200 mq. di tipografici divertimenti
Grazie alla creatività dell’artista Gordon Young, Blackpool la città che da sul mare d’Irlanda, può vantare un’opera
tipografica di notevoli dimensioni: parliamo di 2.200 metri quadri con
più di 160mila caratteri di granito incastonati nel pavimento di cemento.
Il Comedy Carpet è una celebrazione della commedia in un’eccezionale scala, comprende il lavoro di oltre mille tra comici e scrittori dando una forma visiva a
barzellette, slogan e canzoni.
Un omaggio straordinario a coloro che hanno fatto ridere la nazione, e anche un palco per spettacoli di intrattenimento popolare che celebra se stesso.
Un omaggio straordinario a coloro che hanno fatto ridere la nazione, e anche un palco per spettacoli di intrattenimento popolare che celebra se stesso.
Fonte: www.draft.it
giovedì 14 giugno 2012
Ebook : Classificazione dei caratteri tipografici
Di seguito alcuni screenshot:
Fonte: http://blog.danielevotta.it
mercoledì 13 giugno 2012
La Tavola Periodica dei Caratteri Tipografici.
“La tipografia è il sistema di disposizioni di lettere, parole e testo in ogni contesto che si possa immaginare: la tipografia è ovunque.
Il progettista deve imparare a usare l’elemento tipografico con la
fantasia e voglia di sperimentare, sempre rispettandone regole e usi
consolidati. La tipografia è manifestazione visiva della lingua, di cui
utilizza tutte le qualità espressive e pratiche. Si colloca a metà strada tra l’arte e la scienza.
La tipografia riguarda anche l’impostazione funzionale del carattere
sia ai fini di leggibilità che della comunicazione dell’informazione.” –
D.Dabner/S.Calvert/A.Casey
Vi ricordate la Tavola Periodica degli Elementi? Ideata dal chimico russo Dmitrij Mendeleev nel 1869, rappresenta lo schema con il quale vengono ordinati gli elementi sulla base del loro numero atomico Z. Noi invece vi presentiamo la Tavola Periodica dei Caratteri Tipografici,
ovviamente ispirata a quella di Mendeleev, qui troviamo divisi per
famiglie e classi i gruppi di font tipografici più popolari: sans-serif,
serif, script, blackletter, glyphic, display, grotesque, realist,
didone, garalde, geometric, humanist, slab-serif e misti.
Creata da Camdon Wilde, designer per lo studio Squidspot, quest’idea rappresenta sicuramente l’incontro tra intuito, riflessione e creatività, un punto di partenza per chiunque voglia approfondire l’argomento.
Questa tabella elenca in particolare 100 dei tipi di carattere più
popolari, influenti e noti. In ogni cella è presente il font, il
designer che l’ha progettato e l’anno in cui è stato creato. La
classifica, stilata attraverso delle statistiche, ordina e integra
diverse opinioni.
Inoltre grazie all’enorme successo avuto, lo studio Scribble On Everything ha deciso di farne dei poster, ma anche degli stickers per poter rendere al meglio questa creazione.
E se siete tra quelli amanti delle famose agende Moleskine, Engrave your Book ha curato e creato la cover per moleskine con la stessa tavola.
Fonte: ninjamarketing.it
martedì 12 giugno 2012
"Linotype: Il Film" Trailer ufficiale
"Linotype: The Film" è un lungometraggio documentario incentrato sulla macchina Linotype. Chiamata "l'ottava meraviglia del mondo" da Thomas Edison, la Linotype ha rivoluzionato la stampa e la società.
Il film racconta la storia sorprendentemente emotiva delle persone collegate alla Linotype e dell'impatto che ha avuto sul mondo intero.
Il film racconta la storia sorprendentemente emotiva delle persone collegate alla Linotype e dell'impatto che ha avuto sul mondo intero.
lunedì 11 giugno 2012
Com'è fatto l'inchiostro
Un esperto creatore mostra come il colore e l'inchiostro vengono creati a partire dalle materie prime in polvere, dalle vernici e da tanta passione. Ogni progettista e designer dovrebbe conoscere il processo, le sfide e la gioia di cosa significhi creare gli inchiostri.
sabato 9 giugno 2012
La carta Blue Back
La carta Blue Back è la più usata per i manifesti da affissione. Il nome
deriva dal fondo blue che non lascia trasparire le immagini dei
manifesti sulle quali viene applicata. E' una carta economica che non
garantisce una elevata qualità di stampa, ma il suo basso costo la rende
perfetta per una comunicazione visiva temporanea.
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